In tanti mi chiedono come sono entrato nel mondo del vintage.

La mia esperienza iniziò molti anni fa, poco più che ventenne, con alcune Gibson di fine anni ’60 e qualche vecchia Fender, spesso non proprio perfetta.

A quei tempi acquistavo di istinto, ma è così che si fa la vera esperienza sul campo.

Negli anni alternai molti strumenti custom shop e qualche chicca di annata.

Furono anni molto belli, dove collezionai quasi tutte le Gibson Burst Custom Shop nel catalogo, e parallelamente, tra il lavoro nel negozio di strumenti musicali e lo studio in casa sui libri, la mia conoscenza di vintage, quello vero piano piano aumentava.

Fu così che nel 2018 decisi di ritornare in questo bellissimo mondo, ma questa volta seriamente, e partendo subito con un pezzo grosso, uno di quelli che fanno venire il mal di testa.
L’idea, da amante delle Les Paul, fu di prenderne una del periodo d’oro, non una Burst, ma qualcosa che storicamente potesse avvicinarsi molto, dunque una anni ’50 con P90, preferibilmente periodo 54-55.

Negli ultimi due anni molte delle mie custom shop provenivano dal negozio Ten Guitars di Oswin Ottl, decisi così di contattarlo chiedendogli se mai avesse potuto reperirmi una bella Goldtop.

Il caso volle che giusto un paio di giorni prima, ne aveva presa una in carico, non ancora pubblicata online, una 1955 (ancora prima metà con wraparound) in finiura All Gold.
Sinceramente l’idea di un All Gold non mi entusiasmava troppo, devo ammetterlo, ma decisi comunque di farmi mandare qualche foto.

Arrivarono a breve e fu come uno schiaffo in faccia. Lo strumento era meraviglioso, come la custodia.
Chi mi conosce sa che sono un feticista delle custodie (eh eh eh..)

Non potendola provare, ma conoscendo la lunga esperienza di Oswin nel settore, mi confermava che lo strumento arrivava da un altro pianeta, decisi così di bloccarla.

Ci accordammo su una permuta molto importante, custom shop (ben 4) e una differenza cash.

Aprile 2018, macchina carica con accanto la mia dolce metà, che mi ha sempre sostenuto in tutte le mie scelte chitarristiche (santa donna) direzione Monaco.

Partenza in notturna ore 3 casello Ancona Nord e arrivo a Monaco alle 10 di mattina, un viaggetto niente male (considerando poi che da qualche notte si dormiva poco per l’eccitazione).

Finalmente io e Oswin potemmo conoscerci di persona, entrai nel suo punto vendita e la custodia era già in terrà a metà tra il divano dove ci accomodammo e la poltrona dove Oswin sedeva.

Fu una piacevolissima conversazione, è sempre bello come chi vende uno strumento importante, indipendentemente dalla questione economica, voglia sincerarsi che lo strumento finisca in buone mani.
Questo “mood” credetemi non è da tutti e forse in pochi possono davvero capire.

Ma ora, era il momento di aprire la custodia, sgancia i quattro lacci della Lifton brown ed eccola finalmente in tutto il suo splendore e oro.

La contemplai per qualche istante in religioso silenzio, nel frattempo il suo profumo era entrato nelle mie narici, un profumo unico, di vecchio legno, con tanta storia alle spalle.

Ormai conoscevo a memoria tutte le foto, e iniziai a scrutare con totale ammirazione ogni “ruga” dello strumento. Aging naturale semplicemente perfetto.

Imbracciandola provai una sensazione unica, il manico con un profilo a C era ed è tutt’ora il più comodo che abbia mai trovato su una Les Paul.
Molto scorrevole, dato sia dal fatto che il gold si è leggermente rovinato in maniera devo dire molto omogenea ma anche da un recente ritastaggio fatto con cura e grande professionalità.

La attacchiamo ad un Fender, ed ecco il SUONO, quello che solo in certi vecchi dischi puoi ascoltare.

Il P90 è caldo e rotondo, perfettamente bilanciato nelle frequenze, impressionante quello al manico.

Dopo poche note l’affare è definitivamente concluso e la Les Paul può tornare in Italia con me.

La Gibson produsse pochissimi esemplari con finitura all gold tra il 1952 e il 1956, circa 300 unità, in molti ritengono che gli strumenti che venivano verniciati anche nel back, fossero quelli con i legni più scadenti, quasi da nasconderli.

Beh chi crede a questa teoria, dovrebbe farsi un giro su questa chitarra.

Sono trascorsi diversi anni e ho avuto la fortuna di provare numerose goldtop d’annata in giro per il mondo, sinceramente non è ancora arrivata quella che può spodestarla dal trono.

Da allora è la mia preferita nella collezione vintage Gibson.