“Stiff” è il nuovo singolo della Richard’s Orchestra per la compilation “Survival Kit” pubblicata dalla Seahorse Rec.2020

La Richard’s Orchestra ha voluto affrontare con nuove modalità le limitazioni di spostamenti imposte dal Covid 19. Andando esattamente nella direzione opposta all’album Nothing Nothing –registrato in studio insieme – abbiamo deciso di registrare a distanza, ciascuno di noi è diventato una sorta di produttore di se stesso. Per prima cosa abbiamo setacciato il nuovo materiale. Riascoltando le varie takes in cantiere il brano migliore e più finito ci è sembrato “Rapping Shit” – tutti i nostri brani inizialmente si chiamano “Shit e qualcosa”

Ecco come Rapping Shit si è trasformata in Stiff.

Ivan Torelli: “ho preso la traccia originale registrata come siamo soliti fare con un Iphone appoggiato sulla custodia del basso, l’ho importata in Reaper e l’ho sminuzzata mettendola a tempo e in griglia. Una volta impostata la canzone e ben chiarita la struttura ho registrato le chitarre semplicemente utilizzando una Rickenbacker 335 fireglo del 67 e un P.O.D line 6 (il fagiolo). Per il pulito ho usato un suono piuttosto clean simil Fender, per i soli ho preferito un suono molto “fuzzoso” e ricco di armoniche. La nostra paura iniziale era che si perdesse la dinamica che siamo soliti curare registrando tutti insieme in stanza. Per cui ho seguito il nuovo click badando alle dinamiche originali e rimanendo il più possibile fedele al sapore della take originale. Poi ho caricato il tutto su Google Drive e ho passato la palla ai miei compagni.”

Alessandro Bertolotti: “Durante questo secondo “pseudo” lockdown, ho avuto modo di mettere tracce vocali sui alcuni progetti diversi tra loro.
E’ stata un’esperienza creativa bella e stimolante. Però mi sgridavano tutti per la poca professionalità nell’invio delle tracce (tipo microfono nel pc e via), così mi sono procurato una bella scheda M-Audio e ho fatto un corso accelerato per capire come metterle in griglia e fare dei bounce decenti. Oltre alle evidenti migliorie nel prodotto finale, ho notato che è anche un buon modo per lavorare in tranquillità e costruire/smontare le linee melodiche a piacimento, sperimentare con le armonie e rivedere le liriche, senza lo stress delle lancette che girano in studio. Per questo pezzo dei Richards avevo impostato il chorus per tempo con un mini demo al piano, ma tutta la parte simil – rap che girava in prova aveva bisogno di essere costruita con calma. Alla fine ho registrato più tracce di strofa e armonia in sequenza, lasciando a Dan il compito di scegliere le più efficaci”.

Enrico Torreggiani: “La batteria è stata registrata nel mio studio con scheda audio Behringer u-phoria 8 canali, utilizzando un microfono alla cassa AKG d112 due panoramici Rode a condensatore e tutti gli altri Shure sm57 direzionali. La BATTERIA è una Yamaha 9000 con rullante Ludwig Supraphonic. Ho fatto partire la traccia, schiacciato “rec” e registrato 3 takes..la seconda mi sembrava la migliore ed l’ho inviata alla centrale operativa della sartoria emiliana….(Dan Cavalca).”

Alessandro Corradi: “Sono sceso in garage ho aperto un tavolino da campeggio, ho registrato il basso Burns in linea usando un mixer scheda audio preso su Amazon a soli 39€, l’ho collegato al mio Mac aziendale e mi sono regolato i volumi in cuffia con GarageBand. Ho fatto diverse takes arricchendo il giro di basso originale. Capite bene che per chi come me era abituato a registrare in diretta con batteria e chitarra si tratta di magia nera”.

Dan Cavalca: “Il periodo Covid ha davvero messo alla prova in maniera brutale la capacità di noi artisti di rimanere in piedi e di riuscire a portare avanti la musica senza più contatto ne col pubblico, ne con i compagni di palco. Detto questo, passando molto tempo in studio a produrre ed arrangiare brani, mi ero già abituato a rimanere chiuso in una stanza per tanto tempo. Durante la creazione di questo brano non ho fatto altro che aprire il drive dei richard’s orchestra, scaricare le tracce degli altri componenti della band, sistemarle e aggiungere la mia parte di tastiera. La sequenza nello specifico è stata proprio questa: chitarra e batteria sul mio DAW (Ableton Live) sistemate e lievemente mixate, dove poi ho aggiunto la mia parte di tastiera usando la mia Mikrokorg e qualche effetto di “sound design” utilizzando vari plug in “in the box”, per inviare il pezzo di prodotto assemblato al bassista e al cantante. Ricevo da loro le ultime parti e così assemblo il tutto. Mi prendo un po’ di tempo per sistemare e mixare le tracce, inviare il file per avere un parere a distanza sulle ultime modifiche e il gioco è fatto.”