APPROFONDIMENTO FEBBRAIO 2019
Dimmi che ponte usi e ti dirò chi sei
Oggi vorrei condividere con voi alcune mie considerazioni su un elemento spesso sottovalutato e scelto più per il look piuttosto che dal suo contributo timbrico.
Il ponte, l’ancora del nostro strumento. A lui è delegata la trasmissione delle vibrazioni delle corde sul legno. Insieme ai pickups e all’essenza legnosa esso è il maggiore responsabile del timbro di ogni chitarra.
Le varie sperimentazioni eseguite in più di 50 anni di ricerche sono arrivate a darci 4 macrotipi di modelli di ponte con caratteristiche completamente diverse.
Prima di raccontarvi le mie impressioni sui diversi modelli desidero chiarire alcuni concetti base:
Angolo d’incidenza: l’angolo che si crea tra il piano della tastiera e il primo punto di attacco delle corde. Determina il sustain e l’attacco.
Contatto con il corpo cioè il modo come il ponte viene in contatto con lo strumento. Anche questo determina l’attacco ma è più responsabile della risposta timbrica dello strumento.
Detto questo andiamo ad analizzare, anche se in modo molto generico, I quattro diversi tipi di ponti che amo chiamare in questo modo:
1) Il ponte fisso a bassa tensione caratteristico delle Les Paul, Sg, 335 etc etc E’ un ponte normalmente costituito da due parti. Il reggi corde più comunemente chiamato “Tailpiece”, e il ponte vero e proprio dove si trovano le sellette. L‘angolo d’incidenza di questo modello è minore di 60? e la pressione, e quindi la trasmissione delle vibrazioni, è leggermente più “soft”. I due elementi sono entrambi fissati al corpo e creano un doppio contatto con esso. Questo diminuisce il sustain ma aggiunge un effetto armonico particolare perché’ la porzione di corda che corre dal ponte verso il Tailpiece “suona” regalando un timbro caratteristico.
2) Il ponte tremolo a bassa tensione come I vari Bygsby, Gibson Vibrola, ma anche Fender JazzMaster, Jaguar e Mustang. E’ un ponte come il precedente, dove il Tailpiece è stato sostituito con un elemento meccanico generalmente dotato di molle atto a muovere le corde per creare appunto l’effetto tremolo.
L’angolo d’incidenza è simile al ponte fisso a bassa tensione quindi avremo lo stesso effetto “spugnoso” ma le armoniche indotte dalla massa vibrante saranno diverse, più attutite e riverberate. Generalmente sono ponti meno precisi nel “ritorno all’intonazione” ma hanno un suono molto particolare dal carattere unico.
3) Il ponte fisso ad alta tensione montato su quasi tutte le Fender Telecaster. Lo troviamo con diverse forme e dimensioni ma con caratteristiche principali simili: Angolo d’incidenza di 90? o quasi con, a volte, corde che passano attraverso il corpo “true body”. Questo ponte è caratterizzato da un attacco micidiale e da un sustain accentuato dall’enorme pressione che si crea sulle sellette. Questo fa si che tutta la forza cinetica della corda sia trasferita al corpo.
4) Il ponte tremolo ad alta tensione. Quest’ultimo modello rappresenta forse il culmine della progettazione (fine anni 50, lol) E’ il ponte più usato per la sua versatilità e musicalità. Le corde sono fissate direttamente sulla massa oscillante che porta le sellette. L’angolo d’incidenza che si crea è paragonabile ad un 90?. E’ ancorato al corpo con delle viti che hanno la funzione di trasmettere le vibrazioni e nello stesso tempo diventare il fulcro dove il ponte stesso può oscillare creando l’effetto di tremolo. Alla sua base, tramite delle molle che agiscono in senso parallelo ma opposto alle corde, si ricollega al corpo. L’esempio migliore è il ponte della Stratocaster e, nella sua variante moderna, il Floid Rose. Ha un suono con un attacco deciso ma mai invadente. Le molle “assorbono” un po’ di vibrazioni delle corde e aggiungono delle armoniche creando un suono più corposo ma mai spugnoso.
Come detto prima queste mie poche righe sono scritte in modo molto generico (considerando le innumerevoli varianti per forme e materiali sui ponti per chitarra e su ogni singolo gruppo si potrebbe parlare per giorni) ma spero servano a farsi un’idea più consapevole nella scelta della vostra prossima amante!
Evviva!