Lo strumento che prendiamo in esame questo mese è il modello Stratocaster prodotto nel 1955.

A partire dal mese di Marzo circa in questa annata la stratocaster subì notevoli importanti modifiche strutturali pur mantenendo inalterate le misure e l’origine dei legni di corpo e manico (frassino/acero) e la colorazione a due toni sunburst.

Progressivamente da Marzo circa vennero quindi applicate in costruzione ed assemblaggio le seguenti modifiche rispetto allo strumento nato dal maggio 1954:

il body che nella parte inferiore del vano che alloggiava il manico veniva prodotto fino ad allora ad angolo retto (90°) vide ‘arrotondare’ quella sezione eliminando l’angolazione

– venne modificata millimetricamente la misura e la campanatura delle sellette

– il blocco inerziale del ponte subì differente spaziatura delle viti che lo reggevano alla piastrina ed i fori alloggiacorde divennero meno profondi

– le plastiche dei knobs, copripickups, typ-switch e leva vibrato passarono da un materiale definito bakelite ad un materiale di plastica meno delicato Abs mantenendo inalterate le sembianze e le misure (le parti antecedenti vennero però assemblate fino ad esaurimento scorte, reperibili quindi ancora su strumenti di annate successive)

– l’altezza di alcuni magneti dei pickups venne invertita mantenendo polarità medesima

– le meccaniche Kluson videro modificare i piccoli gusci con l’aggiunta di una scritta centrale ‘kluson de luxe’ mantenendo per alcuni ulteriori mesi il numero di patent pending impresso alla base delle meccaniche stesse inalterato

– la plastica dei battipenna e coprimolle che fino ad allora si presentava lucida nella sola facciata a vista e semi-lucida nella inferiore divenne gradualmente lucida da entrambi i lati

– il coperchio coprimolle posteriore vide modificare la forma dei sei forellini da rotondo ad ovale

– il piccolo ‘bottone’ circolare utilizzato per abbassare le corde sulla paletta, divenne gradualmente da rotondo a ‘farfalla’ senza nessuno spessore distanziatore tra il legno e le corde

– la custodia vide modificare la sagomatura interna da ‘center’ a ‘diagonal’ pocket prevedento così la posizionatura della chitarra a riposo non più a sede centrale ma diagonale con la scomparsa del grande cassetto portaoggetti centrale che divenne più dimensionato posizionato al lato estremo di sinistra dell’astuccio.

– la maniglia della custodia si presentò gradualmente con anima di ferro ricoperta di cuoio marrone a sostituire la maniglia precedente formata da 2 semilune di plastica applicate a perno in una anima di metallo.

– da questo periodo venne aggiunto un piccolo scudo copriponte cromato con la parte interna non lucida facilmente rimuovibile.

Il 1955 fu quindi una annata fondamentale a segnare la storia di questo strumento perchè vide apportare alcune modifiche tecniche ritenute da Leo e dai suoi collaboratori di miglioria strutturale e le stesse vennero mantenute in seguito alternando semplicemente i materiali di costruzione fino alla fine del 1964 quando avvenne la fusione con Cbs.

Tutte queste importantissime nozioni sono elencate e fotografate sui libri ‘our vintage soul’ vol. 1,2 e 3

info dal sito www.flaviocamorani.it visitando la pagina ‘our vintage soul books’.

Grazie per la vostra attenzione, appuntamento al prossimo mese!

Flavio Camorani