Banjo Plectrum Gibson “Trujo” 1920 ca.

Harry George e Velma Truett erano una coppia di musicisti, insegnanti di banjo, che avevano provato a rivoluzionare la tecnica di suonare il banjo Plectrum cambiando l’accordatura e suonandolo come una chitarra senza i due bassi, quindi Mi Si Sol Re.

Herry George aveva sperimentato delle sue elaborazioni artigianali su alcuni banjo Gibson, progettando una particolare campana di metallo posta all’interno della cassa per la risonanza ed espansione armonica.

Nel 1927 la Gibson decise di mettere in produzione la serie Trujo (nome creato dalla fusione dei cognomi dei due musicisti). La serie comprendeva banjos Tenore, Plectrum a 5 corde, piu alcune (oggi molto rare) chitarre acustiche basate sul modello Gibson L-2.

La caratteristica più evidente di questa serie di strumenti era la paletta dove al posto della scritta in corsivo The Gibson, appariva il volto scolpito di una scimmia che fa la “linguaccia”. Oltre alla paletta ed alla campana di metallo interna, i banjo Trujo avevano una cassa molto più alta di altri strumenti di serie.
Tutte queste modifiche erano dettate dalla ricerca di un suono più dolce ma nello stesso tempo più profondo e ricco di volume.

Alla fine degli anni ’20 il duo Harry George e Velma Truett divenne molto famoso nel campo discografico grazie ad alcuni brani come “Ghost Dance” e “Wabash Blues”.

Ecco il link dell’incisione originale:

Con l’ avvento della chitarra tenore alla fine degli anni ’20 il banjo presto scese di interesse e nel 1929 il due si sciolse, il nome Trujo venne venduto ad alcuni dipendenti della loro scuola di musica e nel 1935 la produzione Trujo venne definitivamente abbandonata.

Il modello in foto ha una scala di 26 1/4 pollici (667 mm.), un diametro della pelle da 11 pollici (27,9 cm.) e vanta una storia particolare: di proprietà di un banjoista svizzero venne acquistato alla sua morte dal banjoista e contrabbassista Carlo Loffredo e oggi è di proprietà di un altro contrabbassista e banjoista romano.

Lo Smile sulla pelle risale agli anni ’80, quando veniva suonato nel locale Red Banjo a Roma, in un piccola traversa vicino a via Veneto, di fronte alle porte di un altro locale l’ Open Gate dove negli anni ’40 si esibiva Django Reinhardt.

Autori approfondimento:
Alessio Ambrosi,  Artistic Advisor dell’Acoustic Guitar Village, Cremona Musica
e M° liutaio Leonardo Petrucci.