I CINQUE FATTORI CHE CREANO IL SUONO DI UNA 1959 BURST
Di Peter “Max” Baranet.

Se siete appassionati di Les Paul sicuramente avrete sentito parlare di Max, liutaio famoso per le sue repliche di Les Paul e Gibson Korina.

Di origini italiane (i suoi erano immigrati Veneti), deve parte della sua fama al fatto che suo zio era un fornitore di legni per Gibson. Quando chiuse l’attività nel suo magazzino rimasero parecchi legni,gli stessi con i quali Gibson aveva prodotto le Les Paul e le Korina negli anni ’50.
Con studi approfonditi lui replicava questi strumenti utilizzando legni originali e, in caso di richieste particolari, anche utilizzando parti originali.
Con una partita di Korina residuo negli anni ’90 produsse 12 Flying V e 4 Explorer, che oggi sono considerate le migliori copie sul mercato.
Per motivi di salute “Max” ha chiuso l’attività un paio di anni fa.

Quella che riporto oggi è un’intervista di diversi anni fa dove illustra quelli che, secondo la sua esperienza sono appunto i 5 fattori fondamentali che hanno generato il suono delle Burst, a questo ho aggiunto qualche appunto dove mi è sembrato opportuno (indicati come n.d.t., nota del traduttore). Buona lettura

MAX BARANET AND LES PAUL
Vari fattori si sono miscelati tra loro nel 1959 per produrre quella che io, e molti altri, consideriamo essere la chitarra elettrica definitiva, la 1959 Burst. Ho passato 38 anni a studiare le Burst originali degli anni ’50 e a riprodurre il loro suono e sono arrivato alla conclusione che ci sono cinque fattori principali responsabili della creazione del suono Burst 1959

1) I LEGNI (o meglio ancora LE ESSENZE n.d.t.)
Il mogano Honduras utilizzato nella produzione di chitarre negli anni ’50 era ottenuto dal taglio di alberi vecchi centinaia di anni. Questo legno è spesso indicato come “old growth”(traducibile con legno secolare, o proveniente da una foresta secolare n.d.t.).
Era un eccellente legno da intaglio. Per via della sua popolarità tra i produttori di mobili, costruttori di barche e costruttori di chitarre, oggi è sparito, esaurito.
Il mogano attualmente disponibile viene cresciuto nei vivai. Per tante ragioni è molto differente da quello secolare tagliato nelle foreste. Potrebbe anche essere considerato un tipo di legno completamente diverso. Ho condotto diversi esperimenti con esso ma l’ho trovato insoddisfacente per riprodurre il tono reale di una Burst.
Poiché l’80% di una Les Paul è costituita da Mogano. È ovvio che il legno fondamentale per il suono di una Burst è il mogano.
Io utilizzo Palissandro Brasiliano secolare per le tastiere e Acero duro delle foreste orientali (Eastern hard Maple) per i top.

Nota del traduttore:
Anche il palissandro brasiliano utilizzato oggi viene in massima parte da piante giovani, si nota immediatamente la differenza di consistenza tra le tastiere di chitarre degli anni ’20-’50 con quelle attuali anche di qualità, ma il palissandro incide per un 5% sulla costruzione generale dello strumento, anche se è importante per il sustain.
Mentre l’acero è ancora piuttosto diffuso.
Tornando al mogano è un legno molto particolare che, a differenza di altri, assorbe molti metalli dal terreno, soprattutto piombo, ed è molto variabile a seconda della zona di produzione.
Mi spiegava un noto liutaio che una tavola di mogano per la costruzione di una chitarra deve essere scelta accuratamente, non deve presentare difetti o nodi, ma soprattutto deve essere leggera. Per esempio una tavola per costruire un body Les Paul dovrebbe stare nell’ambito dei 5/6 Kg. Per ottenere, dopo la lavorazione, uno strumento intorno ai 4 Kg di peso complessivo. Ma una tavola delle stesse dimensioni che ha assorbito molto piombo, potrebbe pesare anche 10 volte tanto.

Ultima nota: Gibson da un po’ di anni a questa parte utilizza mogano proveniente dalle isole Fiji, che è un legno decisamente più leggero rispetto al vecchio Honduras, ma anche più poroso e strutturalmente molto diverso. La richiesta attuale è di avere la chitarra il più leggera possibile, per questo vengono utilizzati altri accorgimenti come il weight relief e la foratura supplementare del body.

2) LE COLLE
Una Burst è costituita di fatto da quattro parti di legno. La tastiera, il manico, il body e il top in acero. Ovviamente avremo tre giunzioni incollate tra il nut e il ponte. Una tra la tastiera e il manico, una tra il manico e il body e la terza tra il body e top di acero. Per produrre una buona sonorità queste quattro parti devono risuonare come una sola. Per centinaia di anni i costruttori di strumenti musicali hanno utilizzato colle animali. Negli anni ’50 le colle animali erano ancora utilizzate nella costruzione delle chitarre.
Nota del traduttore: il termine Hide Glue significa letteralmente “Colla Nascosta”
Nota del traduttore: I principali produttori di chitarre, Gibson in testa, da ancuni anni hanno ripreso l’utilizzo di colle animali, almeno nella produzione di alta gamma.
Ultima nota: Per la cronaca le colle animali furono dismesse dai produttori, Martin in testa che è sempre stata un passo avanti agli altri e ne ha determinato le scelte, dopo il 1966.
Questo particolare tipo di colle impregna il legno e nel tempo indurisce e tende a vetrificare. Lascia uno strato impercettibile tra le due superfici unite. Poiché asciugando tende a vetrificare, tenderà a risuonare con lo strumento.

Se colpite con un oggetto rigido un bicchiere di vetro esso risuonerà, se lo fate con un bicchiere di plastica esso resterà sordo, perché assorbira le vibrazioni quasi completamente. Lo stesso principio vale per la hide glue, fragile e vetrosa, rispetto alle colle sintetiche attuali che non lo sono. Le colle sintetiche non penetrano il legno ma formano solo uno strato tra un legno e l’altro, in questo modo le quattro parti restano isolate tra loro. Le vibrazioni che corrono lungo lo strumento, dal nut al ponte, vengono smorzate nei punti di giunzione.
Le colle sintetiche moderne uccidono il tono dello strumento. Nelle mie creazioni io uso esclusivamente hide glue.

3) LA FINITURA
Negli anni ’50 i produttori di chitarre utilizzavano vernici alla nitrocellulosa (non solo loro, anche quelli di auto, ecc., inoltre solo alcune delle vernici utilizzate erano alla nitro, vedi cataloghi Fender dell’epoca ad es. n.d.t.). Questa vernice quando asciuga molto in fretta ma diventa molto fragile. Diviene una parte risonante dello strumento. Sfortunatamente si scheggia e si incrina molto facilmente, perciò i costruttori moderni non la utilizzano più (anche perché fu proibita per legge, creando problemi di tossicità per chi la utilizzava. n.d.t.). Le vernici moderne sono dei plastificanti che mantengono la finitura morbida e flessibile ( e lucida, come i composti glossy utilizzati da Gibson n.d.t.) Lo stesso principio di risonanza che abbiamo applicato in precedenza a vetro e plastica vale anche qui. Un po’ come avvolgere una chitarra acustica con degli elastici di gomma. Gli elastici di gomma assorbirebbero le vibrazioni attutendo il suono. Io utilizzo vernici alla nitrocellulosa vecchio stile (senza plastificanti) nelle mie chitarre.
Nota del traduttore: a meno di non trovare barattoli di vernice degli anni ’50, essendo proibita per legge anche le vernici nitro utilizzate oggi non hanno la stessa composizione di allora.

4) SPECIFICHE COSTRUTTIVE
Durante i miei 30 anni di esperienza nella riparazione e nel restauro di strumenti musicali, ho avuto l’opportunità di ispezionare da vicino molte chitarre vintage. Gibson, Martin, Rickenbacker, Gretsch, ecc. Molte erano danneggiate al punto da risultare irreparabili e di conseguenza ho avuto l’opportunità di smontarle completamente e di avrere accesso al progetto completo. E’ grazie a questo importante database che sono in grado di costruire chitarre oggi.
Tutte le specifiche, le dimensioni, i materiali e le procedure costruttive che contribuiscono al suono di una Burst originale sono duplicate esattamente nei miei strumenti. L’angolazione della paletta, l’angolazione del manico, la scala, il profilo del manico, le dimensioni e le forme delle cavità sono identiche all’originale.
(in realtà non sempre le chitarre di Max corrispondono completamente all’originale, alcune sono considerate, e valutate, più di altre. Devo anche dire che le sue dime, o planimetrie, costruttive sono le più ambite e ricercate tra i Les Paul Luthiers. N.d.t.)

5) I PICKUPS
I pickups P.A.F. Originali degli anni ’50 sono un fattore importante per ricreare il tono di una ’59 Burst. Questi possono essere acquistati dai rivenditori di parti Vintage e sono caldamente raccomandati.
Attualmente, tranne richieste particolari, io sto utilizzando Pickups Lindy Fralin e li trovo molto soddisfacenti, comparati con la coppia di Double White PAFs che utilizzo come riferimento e possiedo dal 1974.

CONCLUSIONI
Qui si conclude questa intervista con Peter “Max” Baranet.
A mio parere richiederebbe un certo approfondimento, soprattutto per quanto riguarda la parte elettrica dello strumento.
Ma avremo modo di approfondire grazie a una serie di documenti molto interessanti che ho raccolto nel corso degli anni e soprattutto grazie all’esperienza personale.
Oggi c’è molta più informazione corretta e approfondita rispetto a quando ho iniziato ad appassionarmi di strumenti vintage negli anni ’80. Ma è anche vero che in quasi quarant’anni ho avuto la possibilità di possedere e di provare con calma un numero davvero importante di chitarre e questa esperienza è difficilmente replicabile sulla carta.

Alla prossima.