APPROFONDIMENTO GENNAIO 2020
MUSICMASTER DESERT SAND 1956
Alla fine dell’annata 1955 la Fender Factory in crescente espansione, produceva da qualche anno amplificatori professionali e strumenti a corde nei modelli di Telecaster, Esquire, Stratocaster e Precision Bass oltre naturalmente ai vari modelli di Lap-steel e Pedal-steel fin dalla
fine degli anni ’40.
Questi strumenti sopra elencati erano naturalmente il meglio che il mercato ddello strumento musicale a corde di quei tempi potesse offrire
ma venivano proposti a prezzi ‘importanti’ rivolti quasi esclusivamente ad una clientela di artisti o professionisti di rilievo per cui con
l’intento di incamerare una maggior ‘fetta’ di mercato dello strumento elettrico a corde dedicato anche ad adolescenti e studenti, Leo Fender
ed i suoi collaboratori disegnarono i modelli ‘Musicmaster’ e ‘Duosonic’.
Questi nuovi modelli di chitarra spagnola senza cassa armonica (ES : Electric Spanish) offrivano dimensioni e scalatura del manico ridotte rispetto alle già famose Telecaster o Stratocaster.
Prodotte utilizzando le medesime materie prime di alta qualità già in uso per costruire i più importanti modelli pre-elencati, subivanoi
metodi di lavorazione ed assemblaggio classici dell’azienda appena meno curati nei particolari di verniciatura e sfruttando anche alcuni
accessori più economici rispetto alla linea professionale come le custodie prive di cassettino portaoggetti e meno rifinite dotate di
maniglia in plastica anzichè in metallo rivestito di cuoio, i pomelli delle meccaniche in plastica anzichè metallo o le basette dei ponti più
essenziali e dimensionate.
Con questi nuovi modelli la Fender Factory aprì il mercato a studenti e principianti offrendo anche alle mani più piccole del ‘gentil sesso’ di avvicinarsi al settore musicale grazie soprattutto ai prezzi di listino che erano decisamente più contenuti rispetto alla linea professionale ma di pari qualità.
Il batti penna era prodotto in metallo anodizzato così da non richiedere nessuno shield di alluminio ulteriore ed i corpi furono predisposti a
ricevere uno (Musicmaster) o due pickup (Duosonic) guidati nel caso da un selettore switch a tre posizioni.
La colorazione individuata per questi modelli fu il ‘Desert sand’ che è un color ‘caffelatte’ che poteva avere tinte più o meno marcate tendenti
al marrone ed i manici furono prodotti in acero a sezione ‘V’ dotati sulla paletta della classica Logo spaghetti riportante anche il nome del
modello.
Nel corso del 1958 il corpo venne dotato di una spallina che avrebbe accolto in seguito una vite aggiuntiva a seguire un disegno di battipenna in celluloide ed il manico divenne a sezione ‘C’ per poi in seguito venire modificato con l’aggiunta della tastiera in palissandro ‘slab’ fino all’autunno del 1962 come per tutti i modelli della produzione Fender.
Le meccaniche Kluson single line avevano le stesse caratteristiche delle precedenti differenziandosi solo nelle manopoline in plastica anzichè in
metallo nichelato quindi ‘più economiche’.
Le ulteriori parti che le componevano erano le medesime già utilizzate per Telecaster e Precision bass come i Knobs, le basette-filo-magneti
dei pickups (flat-pole ricoperti da un guscio di bachelite bianco), le sellette, la farfalla abbassacorde senza spessore in metallo fino al
1959, la piastrina seriale, le vitine generali a mezza filettatura, i bottoni reggicinghia, il condensatore ed i potenziometri.
La basetta del ponte si presentava più dimensionata rispetto agli altri modelli ed un piccolo filo di rigido metallo ‘volante’ fungeva da
collegamento di ‘massa’ tra l’elettronica ed il ponte ad evitare indesiderate interferenze elettroniche.
Il timbro sonoro di questi strumenti della serie ‘economica’ che non sono valorizzate quanto le ‘sorelle maggiori’, è davvero il medesimo delle famose Telecaster….provare per credere!
Le schede tecniche e tutte le fotografie dettagliate della Musicmaster e Duosonic sono presenti sui libri ‘Our vintage soul’ vol 2 e 3 di Flavio Camorani & Michela Taioli
– info su: www.flaviocamorani.it –