Welcome GoldenEye!!!

In questo articolo parleremo della più grande follia che io abbia mai fatto.

Tenetevi forte, parliamo di una delle chitarre più in voga in questo momento.

Una chitarra che è stata vista nelle mani di Duane Allman, Dickey Betts, Joe Bonamassa, Robben Ford, Larry Carlton, Eric Johnson, Steve Hackett, Snowy White, Brian Ray ed altri.

Stiamo parlando della Les Paul Standard Goldtop, più precisamente quelle prodotte nel periodo che va dal 1957 a metà del 1958, quando poi si trasformarono nelle più famose Burst.

Quindi nella sua variante più ricercata, una chitarra bella, elegante, con un suono spettacolare!

Chi mi conosce bene sa che sono uno Stratocasterista incallito, però non ho mai disdegnato le Gibson, mi piacciono molto e le ho sempre usate nel corso degli anni.

Nella mia personale esperienza ho avuto modo di provare diverse Gibson del periodo d’oro che va dalla metà degli anni ’50 ai primi ’60. Posso dire che le 335-345-355 sono chitarre formidabili, che una Flying V Korina o una Explorer (quelle vere) spostano l’asse terrestre, ma parliamoci chiaro…

La Les Paul è la Les Paul, non ci sono storie! Esteticamente è bellissima, è costruita bene, è uno strumento leggendario ed è ancora oggi uno dei modelli più popolari al mondo.

Mi ricordo molto bene tutte le volte che sono riuscito a provare una Burst (o più di una nella stessa occasione) o una Goldtop. Ovviamente tutte hanno caratteristiche diverse, ma la cosa che mi ha sempre sorpreso è la loro versatilità, sono completamente diverse da quelle degli anni ’70 o dalle repliche odierne credetemi. Prima di tutto non hanno un’uscita o un volume bestiale, ma suonano grosse il giusto, come una Telecaster cicciona, suonano bene con qualsiasi ampli perché rimangono sempre definite con una valanga di armoniche. Il loro meglio lo danno con poche cose, sono chitarre solide con un grande sustain ed un suono complesso.

Insomma, una pietra miliare della storia della chitarra, inimitabile.

In passato ho avuto diverse occasioni per comprarne una, e alla fine saltava sempre fuori qualche Strato Custom Color e allora Tac! Ma non questa volta.

Probabilmente con il tempo si matura e ad un certo momento mi è ritornato come un tarlo il suono e la sensazione che avevo provato con queste Les Paul iconiche.

Dico dentro di me: “Dai, proviamo a ricercare una che fa per me con calma, senza fretta”.

Prendo informazioni e parlo con tanti amici collezionisti in Italia ma soprattutto all’estero.

Il mio amico Viktor Nemeth, che possiede una Burst sensazionale ed una Goldtop mi dice: “Quando ti capita l’occasione buttati, agisci velocemente e non pensare troppo”.

Io dentro di me dico che non è facile…. però tempo poche settimane e l’occasione capita.

Una favolosa Goldtop del 1958 (quindi una delle ultime prodotte) in eccellenti condizioni, con l’attrattivo (e da me preferito) Darkback, esemplare completamente originale e solo 2 proprietari che ha ancora lo sticker del negozio dove fu acquistata ed anche la Mono-Plak (era un copri truss aftermarket molto in voga al tempo) con il nome del primo proprietario.

Cioè ragazzi, stiamo parlando di uno strumento da copertina!

Provo a trattare, ma la cifra è davvero impegnativa, non accetta nessuna permuta e dico che non posso…. ma poi penso che ho una fantastica Strato che è anche la migliore e quella di maggior valore nella mia collezione. E’ lì, bellissima, ma non la uso mai.

Dico: “Vaffanculo io ci provo, nessun rimorso”. Gli offro quella più una differenza, poi parte un tira e molla, come in una partita a Poker in un film di Bond…

Alla fine accetta!!! Ho vinto io!

E allora signori ecco qui la mia Les Paul Standard Gold numero di serie 8 2793 detta anche “GoldenEye” per via dell’ombra sotto allo switch data dal cartellino con cui venivano esposte. Per questo nickname ringrazio l’amico Andrea Cesarini a cui mando le prime foto della chitarra che mi dice: “Ha la stessa ombra della RedEye di Ed King ma sul Gold…. GoldenEye!!!”.

Sono uno Stratocasterista pentito? Niente affatto, la Strato rimarrà sempre nell’olimpo.

Se poi pensate che dei grandi come Eric Clapton, Mark Knopfler, Billy Gibbons e tanti altri le hanno alternate nel corso della loro carriera, capiamo l’importanza di entrambe.

Comunque non sono pentito di aver sacrificato la mia Strato punta di diamante per una Les Paul, suona in maniera fenomenale e la sto scoprendo poco a poco.

Prossimamente ne parleremo in dettaglio.

Roberto Gandolfi