QUATTRO PASSI NELLA LES PAUL

2) PREISTORIA

UNO STRANO ANTEFATTO.

Era il 1941 quando il signor Obra Wallace Appleton, di Burlingotn, Iowa, si mise a costruire una chitarra elettrica solidbody.
Già dagli anni 30 aveva iniziato a sperimentare l’uso di vari tipi di microfoni su varie chitarre acustiche ed aveva capito che la cassa acustica avrebbe potuto costituire un problema.
Mise quindi a punto uno strumento, con body pieno di pino invecchiato, che avesse un disegno coerente con la produzione Archtop Gibson del tempo, quindi con una spalla mancante e carved top. Conoscendo alcune persone che lavoravano all’interno di Gibson, riuscì a procurarsi un manico grezzo, poi debitamente modificato, Al tutto applicò ponte e tendicorde di una L-Jr.. Il pickup fu prodotto artigianalmente dallo stesso Appleton.


Nel 1943, inviò la chitarra, che chiamò APP alla Gibson, per vedere se sarebbero stati interessati a produrla.
Inutile dire che l’azienda non prese in minima considerazione il progetto di O.W.Appleton.

Oltretutto, non avendo esperienza e credenziali per richiedere il brevetto si appoggiò a un giornalista locale che di fatto lo derubò, senza fargli ottenere nulla.
Dopo la guerra Gibson restutuì lo strumento al mittente.

Nel 1952 un suo conoscente, che lavorava in Gibson, gli scrisse una lettera nella quale diceva che erano entrati anche loro, giocoforza, nel mondo solidbody, allegando alla lettera un catalogo del nuovo strumento.
Quando lo vide Appleton fu preso da un sentimento misto di rabbia e sconforto, tanto che stracciò tutto e lo gettò nel cestino.
Lascio a voi giudicare se e quanto la APP guitar abbia influito sul risultato finale. Di questa faccenda si dibatte da oltre sessantanni.
Sicuramente la APP Guitar può essere considerata la prima solidbody della storia.

3) 1950 IDEAZIONE
Veniamo ai fatti che determinarono la nascita della Les Paul.
Innanzitutto dobbiamo dire che nel 1948 Ted McCarty entrò a lavorare in Gibson, per divenirne Presidente due anni dopo. Grazie alle sue innate capacità sarà determinante per lo sviluppo del marchio per molti anni a venire. Una grande forza di volontà, una innata capacità di cogliere le tendenze del mercato e la mancanza di paura nel prendersi dei rischi, queste sono le sue doti migliori, oltre alla grande capacità manageriale ed alla abilità nel coinvolgere i collaboratori. Colse immediatamente la grande opportunità del nuovo scenario di mercato aperto da Leo Fender con il modello Esquire e decise che Gibson non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione.

Altre case non furono così veloci, Epiphone, Kay, Martin, Guild, Harmony e Gretsch furono inorridite da quanto stava succedendo intorno a loro.
Famosa una telefonata di Fred Gretsch al suo buon amico Ted McCarty dove dice “ Come hai potuto farlo. Lo sai, adesso chiunque con una fresa e una sega a nastro può costruire una chitarra. Questo è il tipo di cosa che Fender sta vendendo”
Lui rispose “Lo so, ma lui sta ricevendo consensi, sta penetrando nel mercato e noi vogliamo prenderci una parte dei guadagni”.

Nel 1950 le chitarre solidbody prodotte da Paul Bigsby e Leo Fender avevano suscitato un certo scalpore nella West Coast. Soprattutto la Esquire presentata da Fender al NAMM.
In Gibson prepararono rapidamente alcuni prototipi, una versione solidbody della ES-125, con P-90 centrale, che sarà denominato Ranger, e un secondo prototipo, con spalla mancante, sempre con P-90 centrale, body da 12”3/4 circa, derivato dalla ES-140 ¾, una versione ridotta della ES-175, entrata in produzione l’anno precedente.


The Ranger aveva corpo pieno in mogano e manico mediati dalla ES-125, tastiera da 25”, poi ridotta a 24 ¾” . Ponte e tendicorde utilizzati sulle semiacustiche dell’epoca, un P-90 in posizione centrale, battipenna che riporta la dicitura RANGER (un’idea scaturita a Tiny Timbrell), controlli di tono e volume.

Il direttore vendite Clarence Havanga partì alla volta della California per presentare l’idea al rappresentante di zona, “Tiny” Timbrell, molto popolare per aver suonato in precedenza nell’orchestra di Harry James (la maggior parte dei rappresentanti dell’epoca erano, o erano stati, anche chitarristi) e al responsabile delle riparazioni della zona, Milt Owens.

Il prototipo finito fu poi presentato all’annuale riunione dei rappresentanti
Possiamo considerare la Ranger la prima Gibson solidbody della storia.