L’elemento della collezione Fender vintage che mettiamo sotto la lente in questo mese è la testata riverbero white tolex costruita nel 1965/6.
All’inizio del decennio 1960 i musicisti con cui Leo si rapportava per avere suggerimenti e idee a nuove soluzioni tecnico/musicali da apportare ai propri prodotti, gli richiesero la possibilità di poter ‘effettare’ le voci ed i suoni ad ottenere aloni che dessero ‘ampiezza’ alle esecuzioni e vennero così progettati apparecchiature che modificassero il suono aggiungendo un eco, tremolo e riverbero.
Queste primordiali ingombranti apparecchiature venivano collegate elettronicamente tramite ponte jack/jack tra lo strumento o il microfono e l’amplificatore e molto spesso una uscita ausiliaria di tensione 117 volt per alimentarli era un accessorio di cui era dotato l’amplificatore stesso come opzione aggiuntiva.
Guidate da veri e propri circuiti a valvole queste apparecchiature non fornivano semplicemente un ‘effetto’ di alone o eco, ma fornivano un vero e proprio ‘suono’ oltre che effettare il suono della voce o dello strumento.
Tale fu il successo della nuova invenzione che a distanza di pochi anni Leo progettò di inserire gli effetti integrandoli direttamente al corpo degli amplificatori evitando così al musicista ingombri e trasporti aggiuntivi tanto che nel 1963 venne presentato al N.A.M.M. il primo amplificatore con riverbero a molle e tremolo integrati (vibroverb brown tolex) ed in seguire le successive costruzioni dei nuovi modelli vennero previste con gli effetti integrati a bordo comandabili a distanza tramite piccole pedaliere switch a terra ad uno o due pulsanti (vibrato-riverbero).
Le prime versioni risalgono addirittura alla fine del decennio 1950 con chassis ricoperti in tolex tweed (lo stesso usato per le custodie) e dal 1961 la nuova livrea divenne in tolex vinilico marrone e/o bianco ad accompagnare la linea di custodie ed amplificatori combo (brown tolex 1961/64) ed allo stesso tempo la linea de-luxe più importante e costosa ‘piggy-back’ formata da testata e cassa aggiuntiva in livrea white tolex (1961/64).
La reverb tank mostrava tre pomelli di controllo che permettevano la miscelazione di quantità di effetto riverbero e toni alti/bassi dello stesso ed era chiamata tecnicamente ‘model 6G15’ con 3 valvole ed un insieme di condensatori e resistenze che ne modulavano il segnale sonoro grazie ad un riverbero a molle posto all’interno.
Il successo di questo effetto riverbero fu immediato e la maggior parte dei musicisti lo utilizzò per il proprio set personale oltre a tutti gli studi di registrazione che ne fecero uso in fase di remixaggio.
La sua produzione proseguì anche successivamente ma venne lentamente abbandonata verso la fine del decennio in quanto ritenuta sorpassata ed ingombrante quindi di scarso interesse commerciale soprattutto sostituita da meno ingombranti e pesanti nuove generazioni di piccoli pedali/effetto a transistor .
La reverb tank è presentata ed illustrata nei minimi particolari sul libro ‘Our vintage soul vol. 1 e vol. 2’ disponibile su richiesta tramite il sito www.flaviocamorani.it.
Grazie della vostra attenzione….appuntamento al prossimo mese!
Flavio Camorani